Cassazione: obbligo di premunirsi conto l’evento di misure non adeguate

La recente sentenza della Corte di Cassazione tratta un tema molto attuale e rilevante per il mondo delle aziende e delle imprese: la gestione della crisi aziendale e la responsabilità dell’organo amministrativo nel prevenire e gestire questa situazione. In particolare, la sentenza sottolinea l’importanza dell’adeguamento della società a livello contabile, organizzativo ed amministrativo al fine di far fronte alla crisi.

La sentenza inizia specificando il concetto di forza maggiore. Questo, in materia tributaria e fiscale, comporta la sussistenza di un elemento oggettivo, relativo a circostanze anormali ed estranee all’operatore e di un elemento soggettivo, costituito dall’obbligo dell’interessato di premunirsi contro le conseguenze dell’evento anormale, adottando misure appropriate senza incorrere in sacrifici eccessivi. Nel caso concreto, il fatto oggetto della sentenza, non ricorre la scriminante in questione, in quanto non è sufficiente fare riferimento ad una «sfavorevole congiuntura economica del tutto esterna al soggetto ricorrente».

La società commerciale che, per via di una congiuntura economica sfavorevole, non abbia risorse per far fronte ai propri impegni e che non venga sostenuta dai propri soci deve modificare o interrompere la gestione caratteristica, ovvero compiere operazioni straordinarie, se non persino, doverosamente ricorrere a una procedura di crisi se non di insolvenza; ovvero ancora – trattandosi di società a partecipazione pubblica – ove emergano uno o più indicatori di crisi aziendale, l’organo amministrativo è tenuto ad adottare senza indugio i provvedimenti necessari al fine di prevenire l’aggravamento della crisi attraverso un idoneo piano di risanamento.

Quindi ‘organo amministrativo è tenuto ad adottare senza indugio i provvedimenti necessari al fine di prevenire l’aggravamento della crisi attraverso un idoneo piano di risanamento. Alla luce di tali considerazioni, la sentenza impugnata, oltre a considerare la scarsa liquidità di cui godeva la contribuente, avrebbe dovuto considerare che tale situazione di crisi avrebbe potuto costituire un evento imprevedibile ed inevitabile, non fronteggiabile dal contribuente con le normali misure, quali gli accantonamenti, ovvero con le misure opportune (e doverose) per porre rimedio alla situazione di crisi.

In sintesi, la sentenza della Corte di Cassazione pone l’accento sulla responsabilità dell’organo amministrativo nella gestione della crisi aziendale e sulla necessità di adottare provvedimenti tempestivi e adeguati al fine di prevenire l’aggravamento della situazione. Si tratta di un’importante indicazione per il mondo delle imprese e delle aziende, che dovranno tener conto di queste considerazioni al fine di evitare situazioni di crisi e garantire la propria stabilità e sostenibilità nel tempo.

Di seguito il testo integrale della Corte di Cassazione.

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